Casate: il prefetto Fanara
premia 7 volontari
della Protezione civile Brianza

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I volontari premiati con il Prefetto

Questa mattina, sabato 4 marzo, sette volontari del corpo Protezione Civile della Brianza con sede a Casatenovo, hanno ricevuto direttamente dalle mani del nuovo Prefetto di Lecco, Carlo Fanara, un importante riconoscimento, a fronte del grande impegno profuso nelle operazioni di assistenza alla popolazione di San Daniele Po’, afflitta dall’inondazione del noto fiume nell’ottobre 2000.

Il corpo volontari, iscritto all’albo del dipartimento della Protezione civile di Roma, in quello della Regione Lombardia e convenzionato con i comuni di Casatenovo, Barzano’ e Missaglia, ha terminato il suo intervento nel paese di San Daniele Po’ in provincia di Cremona il giorno 24 ottobre 2000. Il rientro dei dodici volontari partiti il pomeriggio del giorno 17 ottobre 2000 dopo la richiesta giunta dal dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione Lombardia a seguito del rischio di esondazione del fiume Po’ ha avuto luogo in due scaglioni; il primo gruppo di cinque volontari, formato da Marco Agrati, Camillo Clerici, Renato Lamponi, Angelo Redaelli e Giuseppe Sala, ha fatto rientro la sera del 22 ottobre 2000, mentre il secondo gruppo composto da sette persone (tra cui 3 donne), ovvero il presidente Franco Astori, Cristina Colombo, Elsa Comegna, Roberto Iacovazzo, Ezio Maggioni, Carlo Astori e Valeria Scaletta, è giunto a Casatenovo la sera del 24 ottobre 2000. Solo il secondo gruppo di volontari qui sopra citato è stato insignito questa mattina delle benemerenze, in quanto i volontari hanno trascorso più di sette giorni nell’opera di assistenza all’emergenza. Anche San Daniele Po’, come già avvenuto nel 1994 con l’intervento in Piemonte a Santo Stefano Belbo, in provincia di Alessandria, a seguito dell’alluvione, ha rappresentato, per i componenti del gruppo, un’ esperienza “forte”.


Una foto dei volontari casatesi durante l`emergenza di San Daniele Pò

Il mettere alla prova, con la cruda realtà, le proprie capacità e conoscenze acquisite attraverso corsi ed esercitazioni, è stato sicuramente difficile, ma i risultati e la riconoscenza del sindaco e della popolazione di San Daniele Po’ hanno fatto capire come si sia lavorato bene. Una volta rientrati dalla missione, i volontari segnalarono alla popolazione ed agli enti incaricati, gli ingenti danni subiti dal paese assistito. Il comune di Missaglia e la Fondazione della provincia di Lecco, risposero alla richiesta d’aiuto decidendo di donare al comune alluvionato un importante contributo economico che servì a ricostruire alcune strutture dell’oratorio della frazione di Sommo con Porto.


L`attestato di riconoscimento donato ad un volontario dal Prefetto

Gloria Crippa

Qui di seguito siamo ad inviarvi il diario , redatto da una nostra volontaria delle nostre giornate trascorse nel paese alluvionato.
La “guerra” è iniziata subito quando la notte tra il 17/10 e il 18/10 giunti per primi sul posto insieme ai vigili del fuoco di Cremona si è provveduto a illuminare con l’ausilio dei fari alimentati dai gruppi elettrogeni l’argine maestro del grande fiume per capire l’arrivo dell’onda di piena che è giunta alle ore 4,30 del mattino causando l’esondazione nella frazione di Sommo con Porto e posizionandosi a – 2 metri dalla sommità dell’argine maestro .provocando l’arretramento delle squadre e dei punti luce di circa 100 metri. Lo stesso giorno il Po raggiunge il suo livello massimo e continua il nostro lavoro di monitoraggio e sorveglianza. Supportiamo le Forze dell’Ordine nel presenziare i posti di blocco per vietare l’accesso, all’area, di uomini e mezzi estranei all’emergenza. All’argine maestro nel pomeriggio arriva anche l’Esercito per preparare con altri volontari dei sacchetti di sabbia che vengono utilizzati per contenere un fontanazzo in località Margherita.
Il giorno 19 il Prefetto di Cremona con il suo staff viene a visitare l’area allagata di Sommo con Porto e sull’ argine ha avuto un incontro con il Sindaco. Nel tardo pomeriggio riprendiamo con due punti luce a illuminare, con uno la strada principale che porta e Sommo(loc. Madonnina) presidiata dalle squadre dei Vigili del Fuoco di Cremona, Como e Sondrio, l’ altro per sorvegliare un fontanazzo in località Margherita questo lavoro proseguiva a turni di quattro ore fino all’ alba. Il giorno 20 la piena fortunatamente comincia a calare e i nostri compiti continuano ad essere quelli del giorno precedente con l’aggiunta a tarda sera di due interventi, entrambi su richiesta del Sindaco, che ci invitava ad aggiungere un punto luce per controllare un altro fontanazzo e il secondo presso la Cascina Ca’ Granda dove si verificava la rottura di un gruppo elettrogeno, che sostituivamo prontamente. Alle ore 23.30 giunge in Comune la chiamata del Vice Prefetto di Cremona Dott. Di Matteo che ci chiedeva la disponibilità a trasferirci in altro Comune sempre sul corso del Po al fine di sopperire a urgenti interventi , come da accordi verbali raggiunti con il nostro Presidente ,la Prefettura ci rimandava alla mattina successiva per la conferma. Il giorno 21 il Po si abbassa velocemente e alle ore 8.00 sentito il Vice Prefetto questi annullava la richiesta formulata la sera precedente e ci invitava a continuare il nostro lavoro almeno fino al giorno 24 rimanendo nel Comune di S. Daniele Po. Nella tarda mattinata venivamo destinati all’azienda agricola “ La Morta” per aiutare a liberare dal fango la vasta struttura e le abitazioni degli agricoltori. La strada per raggiungere il luogo dell’intervento era ancora parzialmente allagata e pertanto è stato necessario caricare volontari e attrezzature su un carro agricolo trainato da un trattore. Il nostro intervento terminava alle ore 18.30. Il giorno 22 il Po si è ritirato dalla seconda golena(Sommo), alle ore 7.00 un gruppo di tre persone ha ripreso e portato a termine il lavoro presso l’azienda agricola “La Morta”, mentre il restante gruppo formato da nove persone ha raggiunto la Chiesa e la Canonica di Sommo per renderle agibili. Nel primo pomeriggio dopo la partenza dei nostri 5 volontari che facevano ritorno a Casatenovo abbiamo ripreso il lavoro assegnatoci che abbiamo completato alle ore 18.30. Il giorno 23 il Po si è definitivamente ritirato dal paese lasciando alcune pozze, presto svuotate dalle idrovore dei contadini, i nostri volontari si sono recati a ripristinare il plesso della grande cascina Cà Granda dove era ubicato un allevamento avicolo di 24.000 faraone comprendente il grande porticato e le abitazioni dei fattori. Alle ore 18.30 facevamo ritorno alla palestra delle scuole elementari dove alloggiavamo. Il giorno 24 di prima mattina abbiamo proceduto a ripulire le attrezzature e i mezzi e alle ore 10.00 ci siamo recati su invito degli insegnanti della scuola elementare a far visita agli alunni che ci hanno intervistati su come abbiamo svolto il nostro lavoro e come si diventa volontari di Protezione Civile. Alle ore 17.30 abbiamo ricevuto i saluti del Sindaco e del personale del Comune. Alle ore 18.00 siamo partiti alla volta della nostra sede di Casatenovo giungendovi alle ore 20.30.

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