“PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO
CON IL SANTO PADRE”

 

“L’incontro con il Santo Padre è stato  veramente  emozionante e carico di spiritualità” ha così commentato BALLABIO Gian Maria  Consigliere del Corpo Volontari Protezione Civile della Brianza, convenzionato con i Comuni di Casatenovo, Barzanò e Missaglia, che ha partecipato, sabato scorso, insieme ad altri responsabili

       

di Gruppi di protezione Civile della Provincia di Lecco all’incontro con  Papa Benedetto XVI avvenuto nel corso di un'udienza pontificia speciale nell'Aula ''Paolo VI''. Erano presenti oltre 7.000 volontari della Protezione civile insieme a tutte le altre componenti del sistema nazionale di protezione civile che hanno operato in Abruzzo in seguito al terremoto del 6 aprile scorso.  Dopo aver viaggiato tutta la notte giunti a Roma in San Pietro i volontari lecchesi hanno partecipato alla preparazione  all’incontro con il Papa tenuta da S. Em.za Card. Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro. Alle ore 12 il Papa è entrato nell’Auditorium accolto da un fragoroso applauso. Dopo una breve introduzione del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Dott. Guido Bertolaso, il Santo Padre ha salutato i volontari di protezione civile giunti da tutte le regioni italiane ringraziandoli per il loro impegno a favore del prossimo. «Senza volontariato,- ha detto il Papa - il bene comune e la società non possono durare a lungo, poichè il loro progresso e la loro dignità dipendono in larga misura proprio da quelle persone che fanno più del loro stretto dovere» ha detto ancora Benedetto XVI. «I volontari non sono dei "tappabuchi" nella rete sociale, ma persone che veramente contribuiscono a delineare il volto umano e cristiano della società». Come detto all’inizio l’emozione è stata veramente forte, sul volto di tutti i presenti si leggeva la consapevolezza di essere stati molto fortunati a poter vivere un momento così importante.  Nel pomeriggio BALLABIO prima di far ritorno a Casatenovo  con gli altri volontari a visitato la Tomba di Papa Giovanni Paolo II. La Santa Sede ha inteso in questo modo riconoscere l'impegno di migliaia di volontari nelle catastrofi naturali come il terremoto dell'Aquila, e nella logistica di molti grandi eventi religiosi come la  Giornata Mondiale della Gioventù del 2000, o a Roma per l'ultimo saluto a Papa Giovanni Paolo II a cui vennero chiamati ad intervenire anche i volontari casatesi.